Le saline e la palù
Fonte: post facebook del sig. Dino Cafagna

L’industria del sale a Muggia risale almeno al medioevo: quale importante risorsa naturale era un bene estremamente prezioso e quindi furono utilizzate tutte le aree pianeggianti per costruire le saline. Grazie ai commerci del sale, che diventò la principale risorsa economica della città, Muggia conobbe momenti di particolare floridezza. La tradizione vuole che siano stati i templari, che qui avevano un importante magione, attorno al XIII secolo, a trasformare quelle paludi in redditizie saline.

le saline della valle di San Clemente nel 1818; la freccia rossa indica la foce del rio Ospo.



Il lavatoio della Palù



I ponti della Palù



Attorno al centro storico c’era una zona paludosa, da qui il dialettale “Palù”. In queste immagini è visibile sulla sinistra la “conseria” (conceria de Seppi) dove venivano allevati anche bachi da seta. Si intravede il ponte a 2 archi che si trovava in corrispondenza dell’entrata dell’attuale Ricreatorio “Penso”. In primo piano il “ponte de la palù” costruito dalla Repubblica Veneta nel 1462 e demolito nel 1914.
Il ponte in pietra arenaria, a un solo arco, di 16 m., serviva a unire le due sponde del torrente “Fugnan”.
Il ponte sulla foce del Fugnan nell’odierna via Battisti.
Sulla sinistra attualmente si trova il distretto sanitario ed il complesso del centro Olimpia. sulla destra oltre il ponte la zona occupata prima dal cantiere “Caliterna” ed oggi dall’omonimo posteggio.


In seguito fu incanalato il torrente “Fugnan” e le sponde furono rese edificabili. In questa foto del 1907 si vedono i lavori per la canalizzazione coperta nell’attuale via Roma. L’edificio visibile sulla sinistra corrisponde all’attuale banca Unicredit.