STORIE de STORIA de MUIA

Le saline e la palù

Fonte: post facebook del sig. Dino Cafagna

L’industria del sale a Muggia risale almeno al medioevo: quale importante risorsa naturale era un bene estremamente prezioso e quindi furono utilizzate tutte le aree pianeggianti per costruire le saline. Grazie ai commerci del sale, che diventò la principale risorsa economica della città, Muggia conobbe momenti di particolare floridezza. La tradizione vuole che siano stati i templari, che qui avevano un importante magione, attorno al XIII secolo, a trasformare quelle paludi in redditizie saline.

L’area più vasta (“saline maggiori”) era quella della valle di San Clemente (ora valle delle Noghere), attraversata dal Rio Ospo, molto ampie e molto redditizie. Il Comune di Muggia le dava in concessione solo ai cittadini muggesani e non agli stranieri e si faceva pagare 1/8 di quanto prodotto. Quello che restava veniva diviso tre quarti col proprietario e un quarto ai salinari (da qui il significato di “salario”). Vennero soppresse nel 1829 perché non più redditizie.
Alla fine della seconda guerra mondiale le saline vennero interrate per creare una zona industriale.

le saline della valle di San Clemente nel 1818; la freccia rossa indica la foce del rio Ospo.

Veduta di Muggia dal lato orientale, 1905.
In primo piano il “Pra de la Palu” dove un tempo a ridosso delle mura sorgevano le prime saline trasformatesi, dopo essere state abbandonate nel 1827, lentamente in paludi. A causa di ciò, in quel periodo, molti furono i casi dichiarati di malaria.
In questa foto la palude è già diventata un prato erboso dove si svolgevano le competizioni tra le prime squadre di calcio locali: “l’Edera ” e tra la “Stuparich” e nel ventennio le manifestazioni del regime fascista.
Si vedono gli ultimi due ponti, edificio scolastico, il castello restaurato con la nuova torre, ma non ancora con le rifiniture delle merlature, il basso edificio è la “scorzeria” dove venivano conciate le pelli e la torre circolare facente parte delle vecchie mura ancora oggi esistenti lungo l’attuale via Roma
A sinistra il lavatoio pubblico che sarà demolito nel 1953 per costruire l’attuale stazione delle corriere.

Il lavatoio della Palù

I ponti della Palù

Attorno al centro storico c’era una zona paludosa, da qui il dialettale “Palù”. In queste immagini è visibile sulla sinistra la “conseria” (conceria de Seppi) dove venivano allevati anche bachi da seta. Si intravede il ponte a 2 archi che si trovava in corrispondenza dell’entrata dell’attuale Ricreatorio “Penso”. In primo piano il “ponte de la palù” costruito dalla Repubblica Veneta nel 1462 e demolito nel 1914.
Il ponte in pietra arenaria, a un solo arco, di 16 m., serviva a unire le due sponde del torrente “Fugnan”.

Il ponte sulla foce del Fugnan nell’odierna via Battisti. 

Sulla sinistra attualmente si trova il distretto sanitario ed il complesso del centro Olimpia. sulla destra oltre il ponte la zona occupata prima dal cantiere “Caliterna” ed oggi dall’omonimo posteggio. 

In seguito fu incanalato il torrente “Fugnan” e le sponde furono rese edificabili. In questa foto del 1907 si vedono i lavori per la canalizzazione coperta nell’attuale via Roma. L’edificio visibile sulla sinistra corrisponde all’attuale banca Unicredit.